24/10 GIORNO 3 BARCELLONA
– TANGER MED – CHEFCHAOUEN
Questa mattina sveglia prestissimo, è il prezzo che
pago per la ritirata anticipata di ieri.
Ci vuole un’eternità per tirare un’ora decente,
faccio tempo a fare colazione, stendere il quaderno di bordo, pianificare i
primi giorni di viaggio e annoiarmi a lungo prima di vedere qualcuno attorno.
Un po’ di chiacchere e arriva l’ora di sgomberare le
cabine, siamo arrivati in orario, peccato che il cielo è coperto. In lontananza, velata dalla bruma, la rocca di Gibilterra.
Qualche foto sul ponte con i motociclisti prima di separarci.
Lo sbarco e le formalità come al solito sono veloci
per i motociclisti, cambio valuta e sim telefonica INWI, che offre chiamate
internazionali al prezzo delle nazionali, è irrinunciabile, 10 € per tre ore di
chiamate, messaggi e 2GB di traffico dati.
Alessandro e Sigg arrivano subito dopo di me e quando
siamo tutti sistemati partiamo verso Tetouan, la strada è bella, tutta curve e
si inerpica sulle valli del Rif, peccato che tutto il bagaglio sulla sella mi
impedisca di stare comodo.
Sosta dopo Tetouan per mangiare, e inizia la
meraviglia dell’economia di viaggiare in Marocco, spiedini, tajina di montone e
the alla menta per 10€ in tre, benzina a meno di 1€ al litro, panorami stupendi
si aprono muovendosi verso Chefchaouen dove arriviamo verso le 16.30.
Ale conosce un parcheggio a pagamento dove lasciamo
le moto per arrampicarci nella medina carichi di bagagli alla ricerca di
alloggio, in un bordello infernale da fiera del paese, con tanto di giostre e
bancarelle ovunque e una calca di persone inverosimile. Abbiamo l’imbarazzo
della scelta e ci fermiamo al riad Chams, come ogni abitazione locale dotato di terrazza panoramica sulla città.
Doccia e via a visitare i dintorni,
un nuovo assaggio del caos di umanità brulicante ci spinge nella parte alta del
paese con vicoli caratteristici e case prevalentemente azzurre dai
caratteristici portoni di legno borchiato.
Ci sono fontanelle coperte di
maioliche colorate e il vicolo, che corre sul fianco della collina tra case
abbarbicate su pendio, porta ad una sorgente che alimenta i lavatoi e ad un
punto panoramico che consente di vedere tutta la cittadina dall’alto.
La cittadina, per la media locale, è estremamente ben tenuta e tranquilla, si apprezza la prosperità che, mi dicono, pare sia garantita dai locali signori della droga.
Ceniamo su terrazzo minuscolo di un ristorantino e
dopo un ultimo giro ci ritiriamo nella
bolgia di vestiti e bagagli della nostra camera.
Oggi 122km tot.
267km
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